La Cambridge English Assessment, tra i più importanti enti certificatori della lingua inglese, ha nominato il nostro Istituto Cambridge Preparation Centre per l’anno scolastico 2022-23. Il certificato allegato (vedi allegato) attesta come nell’anno accademico 2021-22 abbiamo preparato e iscritto i nostri studenti agli esami Cambridge.
Cambridge English Preparation Centre significa offrire nuove ed importanti opportunità agli studenti, fornire nuovi stimoli ai docenti e garantire un prestigio riconosciuto internazionalmente alla propria scuola. Le certificazioni di lingua inglese Cambridge sono pensate per motivare gli studenti e sostenere i docenti in un percorso graduale, che dai primi passi nella scuola primaria li accompagna fino ai traguardi più alti. Ciascuna delle certificazioni Cambridge rispecchia un livello del QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento per la Conoscenza delle Lingue) permettendo agli studenti di sviluppare e migliorare tutte e quattro le abilità: speaking, writing, reading e listening e ai docenti di misurare i progressi degli alunni su standard internazionali.
Gli esami Cambridge English sono riconosciuti da oltre 25,000 enti tra università, aziende ed enti governativi in tutto il mondo. Migliorare le tue capacità reali di comunicazione in lingua inglese e conseguire le certificazioni Cambridge English ti darà accesso, quindi, ad un mondo di opportunità in ambito di studio e lavoro.
Il progetto, organizzato congiuntamente da Museo per la Storia dell’Università, dal Dipartimento di Fisica, dalla Collezione di Anatomia e dalle Scuole coinvolte (IIS Cossa, ITI Cardano, Liceo Copernico e Liceo Taramelli), nasce dalla consapevolezza che la cultura scientifica può aiutare a rendere il cittadino consapevole di sé stesso, della realtà in cui vive e delle sfide a cui è chiamato.
(Codice: 2021-1-IT02-KA121-SCH-000012621
“APPROCCI INNOVATIVI PER UNO STILE DI VITA SANO E SOSTENIBILE”
Dal mese di luglio 2022, si sono svolte riunioni sia con la coordinatrice del consorzio sia con i responsabili delle singole scuole partner. Lo staff interno dell’Ist. “L. Cossa” ha sviluppato un progetto con obiettivi precisi che rispondessero a quelli generali individuati dal Consorzio.
Il progetto intende creare una rete europea di docenti e di scuole che sviluppino i “goals” dell’Agenda 2030 e che sensibilizzino una fascia sempre più ampia di popolazione verso le tematiche della sostenibilità. Lo staff interno ha evidenziato la necessità di una formazione comune sulle tematiche da approfondire e si è proceduto alla rilevazione dei possibili corsi di formazione utilizzando il portale “E-Twinning”.
La scelta è caduta sul corso: “Education for sustainable development” – Puerto de La Cruz Tenerife - Spagna
Nel mese di febbraio 2023 si è svolta una riunione organizzativa con la coordinatrice del Consorzio, Prof.ssa Federica Scarrione, e il gruppo della mobilità.
In questa occasione sono stati comunicati gli orari del volo e le modalità d’imbarco per raggiungere il luogo dello svolgimento del corso che si è tenuto dal 6 al 10 marzo 2023.
Lo staff che ha partecipato alla formazione era composto dai seguenti docenti: Federica Scarrione, Giuseppe Firpo, Simona Zivardi e Anna Claudia Zorzoli.
DATI DELLE PARTECIPANTI ALLA MOBILITA’ ERASMUS + KA1
DATI DELLA VISITA
Il corso si è svolto dal 06 al 10 marzo dalle ore 9.30 alle ore 15.30 presso International Academy di Tenerife. Tema del corso: “Education for sustainable development” Obiettivi del corso:
Ci ha accolto la coordinatrice del Centro: Mari Carmen Martinez e ci ha presentato la docente Betka Wójcik . L’avvio delle attività si è basato sulla spiegazione dei Fondamenti dello sviluppo sostenibile utilizzando i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 (Suistainable 3 Development Goals, SDGs) e facendoci esprimere le nostre aspettative verso il corso. La modalità “learning by doing” ci ha stimolato ad un’ottima coesione di gruppo favorendo la co-costruzione del proseguimento del corso. In seguito sono stati trattati i diversi modelli per definire lo sviluppo sostenibile a cui è seguita una proficua discussione. Nei giorni successivi si sono affrontati i temi dello sviluppo sostenibile a livello ambientale, economico, sociale, e culturale. Ogni argomento è sempre stato presentato in modo coinvolgente e dinamico, utilizzando anche presentazioni in Power Point, video e giochi interattivi.
In riferimento allo sfruttamento ambientale abbiamo utilizzato il seguente link: https://www.footprintcalculator.org/home/en che ci ha reso consapevoli della misura in ettari delle aree biologiche produttive del pianeta Terra, compresi i mari, necessarie per rigenerare le risorse consumate dall'uomo.
Attraverso l'impronta ecologica abbiamo compreso di quanti “pianeta Terra” abbiamo bisogno per conservare l'attuale consumo di risorse naturali. I risultati da noi ottenuti sono stati preoccupanti. La stessa attività sarà sicuramente riproposta agli studenti delle nostre scuole al fine di scuotere le coscienze, favorire la riflessione e il cambiamento dei comportamenti per garantire un futuro sostenibile al nostro Pianeta.
Per ridurre l’impronta ecologica, la docente ci ha coinvolto nel proporre modalità sostenibili a livello individuale per motivare alle buone pratiche piuttosto che alla rassegnazione, infatti si è parlato dell’impronta positiva della “mano”.
Infatti ognuno di noi può ridurre la propria impronta ecologica con piccoli comportamenti che dall’alimentazione all’abbigliamento, passano anche per la gestione energetica e dei rifiuti. Ad esempio scegliere alcuni prodotti piuttosto che altri e modificare il modo in cui si fa la spesa è uno strumento utile per ridurre la
propria impronta ecologica.
Ecco alcune nostre proposte:
In seguito è stato trattato il tema della crescita economica e le sue conseguenze sul Pianeta. Molto interessante è stata l’analisi della teoria “Doughnut Economics” “L'economia della ciambella” proposta da Kate Raworth. L’autore propone un modo radicalmente diverso di pensare all'economia che serve nel XXI secolo e rimuovere le nostre convinzioni che non riescono più a leggere la nuova realtà che ci circonda.
La Doughnut Economics si fonda sull’idea che, per modellare un'economia in cui l'uomo possa prosperare, è necessario partire da una visione di mondo in cui ogni persona vive con dignità e senso di comunità all'interno dei limiti delle risorse che il pianeta ci mette a disposizione.
L’argomento della presa di coscienza delle disuguaglianze sociali del Pianeta è stato introdotto con un video: “Social inequalities explained in a $100 Race” https://www.youtube.com/watch?v=4K5fbQ1-zps&t=19s.
La corsa dei 100 dollari è un breve video di quattro minuti che descrive, visivamente, le differenze di razza, i privilegi, le classi e le disuguaglianze sociali. Spiega perché alcuni non arrivano mai al traguardo e altri sì. Ci mostra perché alcuni continuano ad arrivare primi, frequentando le scuole migliori, mentre altri non arrivano mai all'università o non riescono a completare la scuola superiore. Anche qui c'è una storia di immigrati. Una storia che aiuta a collegare i milioni di persone che ogni anno si spostano alla ricerca di una vita migliore.
Ispirati da questo video abbiamo approfondito il concetto della disuguaglianza. Nella società in cui viviamo, basata sul denaro e sul progresso, esisteranno sempre difficoltà nell’applicazione dei diritti umani.
Il fondamento della nostra comunità porta ad avere grosse disuguaglianze tra popolo e popolo, persona e persona, i ricchi saranno sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, per cui l’uguaglianza sociale è un obiettivo quasi irraggiungibile.
Da ciò nascono appunto le violazioni dei diritti umani. Martin Luther King Jr., nel difendere i diritti delle persone di colore degli Stati Uniti negli anni ’60, affermò:
Abbiamo quindi analizzato delle ipotesi di lavoro con i nostri studenti per garantire l’accesso a tutti in modo equo alla ricchezza e alle opportunità che una società può offrire.
La lezione si è svolta in classe e in parte presso l’Orto Botanico di Puerto de La Cruz per stimolare la cooperazione tra il gruppo e ipotizzare momenti di condivisione con i nostri studenti.
Un esempio di cooperazione efficace è stato offerto dall’esercizio svolto insieme al gruppo come da foto allegata. I componenti dovevano cooperare in modo equilibrato per portare a terra il bastoncino appoggiato “quindi sostenuto” da ciascuno, senza mai perdere il contatto con il bastoncino stesso. Al termine si dovevano esprimere le eventuali sensazioni di disagio o di conforto rispetto ai movimenti di ognuno.
Come ultima argomentazione è stato sviluppato il tema delle influenze culturali e delle sue conseguenze sul Pianeta.
Infatti la cultura, in tutte le sue forme, espressioni e significati, deve essere al centro di qualsiasi percorso di trasformazione per lo sviluppo umano. La docente ha citato una frase del Commissario Europeo Mariya Gabriel, "La cultura è il fondamento delle nostre società. È un catalizzatore che ci aiuta a mettere in discussione il nostro stile di vita e ad avviare i cambiamenti che vogliamo vedere”. La cultura può anche essere un potente strumento per comunicare meglio le conoscenze scientifiche disponibili su questioni come l'ingiustizia sociale, le disuguaglianze, la mancanza di uguaglianza di genere, la perdita di biodiversità, la mancanza di sicurezza alimentare, il cambiamento climatico e altre, affrontate nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
La cultura e le politiche culturali, quindi, sono cruciali per il raggiungimento di almeno 9 dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e dell'agenda di trasformazione nel suo complesso.
Dopo lunga discussione e attività collaborative si è giunti a riflettere sulle competenze che un docente deve avere per insegnare e trasmettere ai propri studenti lo sviluppo sostenibile, immaginando dei progetti nelle singole classi utilizzando, appunto, gli strumenti appresi nel corso.
Il modello di riferimento utilizzato dalla docente e che potremmo utilizzare per progettare attività con i nostri studenti è stato quello di David Kolb.
Infatti D. Kolb ha sviluppato quattro stili di apprendimento:
In genere gli studenti preferiscono uno dei quattro stili rispetto agli altri. Sebbene D. Kolb abbia pensato a questi stili di apprendimento come a un continuum che si attraversa nel tempo, di solito le persone arrivano a preferire e a fare affidamento su uno stile rispetto agli altri. È di questi stili principali che gli insegnanti devono essere consapevoli quando creano materiali didattici.
Lo schema di D. Kolb suggerisce di proporre un’esperienza concreta, cioè coinvolgere gli studenti in una nuova esperienza, di seguito passare ad un’osservazione riflessiva e quindi osservare gli altri o sviluppare osservazioni sulla propria esperienza. In seguito proporre una concettualizzazione astratta creando teorie per spiegare le osservazioni per giungere infine ad una sperimentazione attiva e utilizzare le teorie per risolvere problemi e prendere decisioni. In base a ciò abbiamo costruito un progetto da proporre nelle rispettive classi.
Il nostro gruppo si è diviso tra chi aveva una visione ottimista e chi pessimista, ma collaborando alla realizzazione di un cartellone abbiamo preso coscienza che il nostro comportamento può lasciare una traccia duratura, un’impronta su chi ci sta vicino e che tramite le nostre scelte e le nostre azioni, possiamo tutti fare qualcosa per ridurre la nostra impronta e aiutare ad uno sviluppo sostenibile.
La giornata si è conclusa con la consegna degli attestati di frequenza del corso.
Ricaduta che l’esperienza potrà avere su
La partecipazione al corso
Documento redatto dalle prof.sse Zorzoli e Zivardi
Il progetto SHARAD si rivolge alla popolazione carceraria e agli operatori che lavorano in modo istituzionale o informale con i detenuti. Inoltre per alcuni dei contesti dei partner, le proposte relative alla creazione di radio di comunità si rivolgono anche a:
Guarda il video della presentazione nel sito realizzato per il progetto Sharad.
Sharad presenta i risultati del primo anno di lavoro dei partner italiani "Poveri Gabbiani e altri Podcast" : Guarda il video
Capofila:
Partner:
Sharad nasce dalla considerazione che una forte esigenza espressa dalla comunità carceraria è quella di rappresentare e auto-rappresentarsi attraverso la narrazione della realtà sociale e umana all'interno degli istituti di detenzione. Si tratta di una società complessa, come lo è la società esterna, ma che non trova una voce credibile che la racconti; una società quindi per la quale il miglioramento dei dispositivi comunicativi e delle strategie di rappresentazione può diventare un forte elemento di valorizzazione e di conoscenza.
Per l'elaborazione di tali strategie appare fondamentale l'utilizzo di modalità creative di rappresentazione di sé, anche attraverso l'acquisizione di linguaggi artistici (comunicazione verbale e non verbale, linguaggio iconico, strumenti e codici audio-visivi).
Il momento che riassumerà e darà coerenza e articolazione a tali attività sarà la radio digitale che verrà creata all'interno di ogni contesto e che sarà il canale attraverso cui tale rappresentazione potrà prendere forma ed essere comunicata.
I soggetti che si faranno carico di questa proposta formativa sono in primo luogo i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che svolgono corsi istituzionali all'interno del carcere. Essi lavoreranno sul tema delle strategie comunicative, collaborando in modo sinergico con quegli operatori che intervengono nell'istituzione carceraria con proposte e attività informali di tipo educativo, creativo e artistico. Il tutto utilizzando gli strumenti digitali (e la didattica a distanza, laddove questo si riveli necessario e con le modalità consentite dalla situazione carceraria) anche in situazioni non di emergenza, in quanto saper usare in modo competente tali mezzi di comunicazione (in termini ricettivi e produttivi) rappresenta una risorsa fondamentale sia per coloro che attendono di essere reinseriti nella società, sia per coloro la cui permanenza nel luogo di detenzione sarà di lunghissima durata.
I fondamenti tecnici e le competenze basati su tali acquisizioni sono obiettivo essenziale per i detenuti, ma anche per gli operatori: strumenti per consentire di costruire reti comunicative, sia interne tra i carcerati e tra gli operatori, sia aperte verso l’esterno, con la possibilità di interconnettere queste realtà senza farle collassare su un’unica struttura.
La possibilità di mettere a disposizione della società esterna al carcere almeno parte delle produzioni dei carcerati, attraverso l’apertura della radio a uditori esterni, favorirà un avvicinamento del pubblico extra-carcere alla realtà carceraria e, in direzione opposta e complementare, favorirà l’inclusione sociale dei detenuti, almeno su un piano virtuale, nell’attesa di un ritorno reale nella società alla fine della pena.
Anche gli ex-detenuti in via di reinserimento e soprattutto i soggetti coinvolti in percorsi di giustizia riparativa potranno essere soggetti obiettivo per il progetto. Questo diverso paradigma di giustizia nasce dal bisogno di un procedimento diverso rispetto a quello tradizionale e punta sulla partecipazione attiva della vittima, del reo e della stessa comunità civile, facendo sì che gli stessi attori del reato si occupino di ovviare alle conseguenze del conflitto facendosi carico della riparazione, della ricostruzione e della riconciliazione, con l'obiettivo non di punire ma di rimuovere le conseguenze del reato attraverso l'incontro tra le parti e con l'assistenza di un mediatore terzo e imparziale.
PRODOTTI
ATTIVITÁ DI FORMAZIONE
EVENTI MOLTIPLICATORI PER LA DIFFUSIONE DEI PRODOTTI
Gli eventi moltiplicatori verranno realizzati in 3 contesti diversi:
Il progetto nasce con l'intenzione di dare voce agli studenti del Cossa: uno spazio aperto, dove parlare senza paura di giudizi e pregiudizi.
I problemi della scuola accanto a quelli del mondo reale, il punto di vista dei ragazzi sul mondo degli adulti, senza trascurare tutto ciò che ci sembra interessante o anche semplicemente divertente.
La nostra redazione è un luogo di confronto e di libera espressione, ma anche un laboratorio di giornalismo e una palestra di scrittura per affinare talenti e valorizzare diversità.
Istituto di Istruzione Superiore Statale "Luigi Cossa"
Viale Necchi, 5
27100 Pavia (PV)
Tel: 038233422
PEO: pvis01200g@istruzione.it
PEC: pvis01200g@pec.istruzione.it
Cod. Mecc.: pvis01200g
Cod. Fisc.: 96077960183
Cod. IPA: iislc
Fatt. Elett.: UF9L6W